Osservo le persone che conosco.
Si alzano alla mattina presto, corrono sul posto di lavoro lasciando prima i figli dai nonni o al prescuola.
Lavorano tutto il giorno, spesso saltano la pausa pranzo o mangiano in azienda velocemente.
Interrompono il loro lavoro solo per brevissime pause in cui chiamare chi si prende cura dei figli, o per fumare una sigaretta...a volte solo mezza....
Ritornano a casa, stanchi e pieni problemi.
A fine mese la busta paga è sempre la stessa (per i più fortunati) e facendo quattro calcoli non si arriva al prossimo stipendio.
Questa è la realtà per tante persone...
Eppure c'è qualcosa di meglio
Ci sono lavori migliori, in cui ci si può fermare un attimo, in cui si è pagati meritocraticamente.
Come mi piace questa parola !!! Se veramente più ci impegnassimo più venissimo pagati non ci sarebbe la crisi.
Pensa a come sarebbe bello poter guadagnare in base ai tuoi sforzi, come sarebbe bello poter dedicare più tempo ai tuoi figli, vederli crescere.
Pensa a come sarebbe bello avere un'indipendenza economica.
Poter vivere la vita che hai sempre sognato, permettendoti di acquistare ciò che ritieni importante per te e i tuoi cari senza aver l'angoscia del mutuo e delle bollette.
Pensa....... Tutto questo oggi è realtà.
Se vuoi informazioni in merito, contattami.
donatella.marzaro@libero.it
mercoledì 18 novembre 2009
domenica 4 ottobre 2009
Oggi, 4 ottobre è un giorno molto particolare per me, sono tre anni che scrivo per la rubrica http://respirando.piuchepuoi.it e per festeggiare questo giorno ho creato una serie di regali tra cui il gruppo facebook "RESPIRANDO BENESSERE".
Se sei interessato alla respirazione circolare, al thetahealing, al pensiero positivo iscriviti a questo gruppo.
Puoi segnalare ai tuoi amici o persone interessate i post che trovi sia sul gruppo facebook "respirando benessere" che su questo blog "il respiro libero"
Ti aspetto
Donatella Marzaro
Se sei interessato alla respirazione circolare, al thetahealing, al pensiero positivo iscriviti a questo gruppo.
Puoi segnalare ai tuoi amici o persone interessate i post che trovi sia sul gruppo facebook "respirando benessere" che su questo blog "il respiro libero"
Ti aspetto
Donatella Marzaro
mercoledì 18 marzo 2009
venerdì 13 marzo 2009
Un mondo di bugie
Altro componente dei cinque grandi è la menzogna personale.
La menzogna personale è un semplice pensiero, ma non un pensiero qualunque. E’ il pensiero più negativo che pensi di te stesso.
E’ un pensiero fortemente collegato alla nascita, spesso ha le sue origini nelle prime ore di vita, è un pensiero pre-verbale.
Come tutti i pensieri, la menzogna ha il potere di creare intorno a noi situazioni che confermino la menzogna stessa.
Per esempio, la menzogna personale “sono sbagliato”
Potrebbe venire addirittura dal concepimento, soprattutto se vissuto come “incidente” da parte dei genitori. E’ collegabile anche al sesso del futuro nascituro, spesso i desideri dei genitori, le loro fantasie possono essere infrante nel momento in cui si viene a sapere di che sesso sarà il neonato.
Infine anche il parto conferma questa (e altre) menzogne, il fatto che il bambino si presenti in una posizione anomala, che provochi dolore alla madre o semplicemente i commenti che possono esserci nei primi giorni.
Man mano che si cresce la menzogna si impossessa di tutte le cellule del corpo, stringe amicizia con la disapprovazione e crescono insieme.
E’ quel pensiero che ti farà stare zitto durante l’interrogazione, che ti farà dire la cosa sbagliata al colloquio di assunzione, che farà entrare il capo in ufficio mentre stai facendo (per la prima volta) qualcosa che non è strettamente collegato al lavoro…
Ti sabota nelle relazioni di coppia, nella carriera, nel rapporto con il denaro…
La notizia bella è che E’ POSSIBILE ESTIRPARE LA MENZOGNA PERSONALE…con un buon lavoro su se stessi.
Per prima cosa è necessario scovare la menzogna personale.
Qui possono essere d’aiuto amici, familiari, partner… e anche un autoesame.
Ascoltate con attenzione come vi definiscono negativamente, poi iniziate a scrivere i pensieri negativi che avete su voi stessi..
Scegliete quello più forte, quello che si ripete più spesso.
Ora andate ancora un po’ più a fondo, la menzogna è un pensiero preverbale, questo significa che è semplice.
Quindi se il pensiero è “Non piaccio” bisogna andare oltre, chiedendosi il perché non si piace..
Si troveranno per esempio questi pensieri “sono brutto” “Sono intrattabile” “Sono diverso” andando ulteriormente a fondo si arriva a pensieri sempre più puri come per esempio sono sbagliato.
Altre menzogne sono:
- Sono colpevole
- Non sono abbastanza
- Non sono voluto
- Sono cattivo / pericoloso
- Sono morto / non esisto
- Non ho valore / non sono all’altezza
- Sono falso
- Sono solo – separato da Dio (conseguenza di io sono colpevole)
Una volta trovata la menzogna personale, è necessario contrastare questo pensiero con un esercizio di affermazioni.
Scrivere su un foglio 30 volta al giorno per un mese l’affermazione contraria al pensiero sabotante.
Per esempio “sono sbagliato” diventa “sono perfetto”.
Nella colonna di sinistra scrivere quindi l’affermazione, 10 volte per ogni persona (io, tu, lui/lei) e nella parte destra del foglio tutte le risposte che vengono spontanee. Dopo diversi giorni nella colonna di destra inizieranno a esserci pensieri sempre meno forti, fino a quando il decondizionamento sarà avvenuto.
La menzogna personale è un semplice pensiero, ma non un pensiero qualunque. E’ il pensiero più negativo che pensi di te stesso.
E’ un pensiero fortemente collegato alla nascita, spesso ha le sue origini nelle prime ore di vita, è un pensiero pre-verbale.
Come tutti i pensieri, la menzogna ha il potere di creare intorno a noi situazioni che confermino la menzogna stessa.
Per esempio, la menzogna personale “sono sbagliato”
Potrebbe venire addirittura dal concepimento, soprattutto se vissuto come “incidente” da parte dei genitori. E’ collegabile anche al sesso del futuro nascituro, spesso i desideri dei genitori, le loro fantasie possono essere infrante nel momento in cui si viene a sapere di che sesso sarà il neonato.
Infine anche il parto conferma questa (e altre) menzogne, il fatto che il bambino si presenti in una posizione anomala, che provochi dolore alla madre o semplicemente i commenti che possono esserci nei primi giorni.
Man mano che si cresce la menzogna si impossessa di tutte le cellule del corpo, stringe amicizia con la disapprovazione e crescono insieme.
E’ quel pensiero che ti farà stare zitto durante l’interrogazione, che ti farà dire la cosa sbagliata al colloquio di assunzione, che farà entrare il capo in ufficio mentre stai facendo (per la prima volta) qualcosa che non è strettamente collegato al lavoro…
Ti sabota nelle relazioni di coppia, nella carriera, nel rapporto con il denaro…
La notizia bella è che E’ POSSIBILE ESTIRPARE LA MENZOGNA PERSONALE…con un buon lavoro su se stessi.
Per prima cosa è necessario scovare la menzogna personale.
Qui possono essere d’aiuto amici, familiari, partner… e anche un autoesame.
Ascoltate con attenzione come vi definiscono negativamente, poi iniziate a scrivere i pensieri negativi che avete su voi stessi..
Scegliete quello più forte, quello che si ripete più spesso.
Ora andate ancora un po’ più a fondo, la menzogna è un pensiero preverbale, questo significa che è semplice.
Quindi se il pensiero è “Non piaccio” bisogna andare oltre, chiedendosi il perché non si piace..
Si troveranno per esempio questi pensieri “sono brutto” “Sono intrattabile” “Sono diverso” andando ulteriormente a fondo si arriva a pensieri sempre più puri come per esempio sono sbagliato.
Altre menzogne sono:
- Sono colpevole
- Non sono abbastanza
- Non sono voluto
- Sono cattivo / pericoloso
- Sono morto / non esisto
- Non ho valore / non sono all’altezza
- Sono falso
- Sono solo – separato da Dio (conseguenza di io sono colpevole)
Una volta trovata la menzogna personale, è necessario contrastare questo pensiero con un esercizio di affermazioni.
Scrivere su un foglio 30 volta al giorno per un mese l’affermazione contraria al pensiero sabotante.
Per esempio “sono sbagliato” diventa “sono perfetto”.
Nella colonna di sinistra scrivere quindi l’affermazione, 10 volte per ogni persona (io, tu, lui/lei) e nella parte destra del foglio tutte le risposte che vengono spontanee. Dopo diversi giorni nella colonna di destra inizieranno a esserci pensieri sempre meno forti, fino a quando il decondizionamento sarà avvenuto.
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martedì 20 gennaio 2009
La sindrome da disapprovazione
La disapprovazione è un altro dei cinque grandi.
Si divide in:
- disapprovazione parentale (dei familiari)
- disapprovazione scolastica (insegnanti – compagni)
- disapprovazione della chiesa (nelle religioni in cui è presente)
La disapprovazione è un piccolo seme che entrato dentro di noi e che poco alla volta è cresciuto. Spesso la prima disapprovazione arriva ancora prima di nascere…soprattutto se si è stati concepiti senza essere stati programmati e se si è del sesso opposto a quello che i genitori desideravano.
Appena dopo il parto alcuni commenti possono essere non proprio lusinghieri, è da tenere presente che la mente prende per vero qualsiasi informazione per questo è importante evitare vezzeggiativi che possano essere anche negativi.
Dopo la nascita subentra anche la disapprovazione della chiesa, che con il battesimo toglie il peccato originale.
Man mano che cresciamo veniamo disapprovati dai genitori che iniziano a dirci “se fai i capricci allora non vedi la televisione” “Se fai il bravo andiamo ai parchetti”. Questi piccoli trucchetti per ottenere quello che vogliamo dai bambini sono tanti semi di disapprovazione che entrano nella mente del bambino che ne sarà condizionato anche in età adulta, reprimendo se stesso.
Anche le punizioni a scuola, le note o i compiti aggiuntivi sono una disapprovazione, soprattutto se sono utilizzati per punire un atteggiamento diverso da quello che è considerato “normale”.
Più è stata presente la disapprovazione, più la persona si sentirà insicura, non esprimerà i suoi pensieri, terrà lo sguardo basso e si scuseranno per ogni minima cosa. L’atteggiamento opposto è quello della ribellione totale, anche se è meno diffuso. Ci si troverà quindi, per esempio a contestare ogni multa (segno indelebile di aver fatto qualcosa contro le regole).
Il ribelle si maschera da duro, da persona sicura. Può iniziare a fumare o ad utilizzare sostanze che l’aiutino a reprimere la rabbia che hanno dentro.
I pensieri di disapprovazione si trasformano in patologie come coliche, anoressia, bulimia, cellulite, asma e molte altre.
Per guarire dalla sindrome da disapprovazione è necessario prima di tutto lavorare sull’autostima, in seguito utilizzare affermazioni abbinate alla respirazione che permette di cambiare più facilmente lo schema di pensiero. Altri esercizi utili sono il perdono e le lettere di completamento
Si divide in:
- disapprovazione parentale (dei familiari)
- disapprovazione scolastica (insegnanti – compagni)
- disapprovazione della chiesa (nelle religioni in cui è presente)
La disapprovazione è un piccolo seme che entrato dentro di noi e che poco alla volta è cresciuto. Spesso la prima disapprovazione arriva ancora prima di nascere…soprattutto se si è stati concepiti senza essere stati programmati e se si è del sesso opposto a quello che i genitori desideravano.
Appena dopo il parto alcuni commenti possono essere non proprio lusinghieri, è da tenere presente che la mente prende per vero qualsiasi informazione per questo è importante evitare vezzeggiativi che possano essere anche negativi.
Dopo la nascita subentra anche la disapprovazione della chiesa, che con il battesimo toglie il peccato originale.
Man mano che cresciamo veniamo disapprovati dai genitori che iniziano a dirci “se fai i capricci allora non vedi la televisione” “Se fai il bravo andiamo ai parchetti”. Questi piccoli trucchetti per ottenere quello che vogliamo dai bambini sono tanti semi di disapprovazione che entrano nella mente del bambino che ne sarà condizionato anche in età adulta, reprimendo se stesso.
Anche le punizioni a scuola, le note o i compiti aggiuntivi sono una disapprovazione, soprattutto se sono utilizzati per punire un atteggiamento diverso da quello che è considerato “normale”.
Più è stata presente la disapprovazione, più la persona si sentirà insicura, non esprimerà i suoi pensieri, terrà lo sguardo basso e si scuseranno per ogni minima cosa. L’atteggiamento opposto è quello della ribellione totale, anche se è meno diffuso. Ci si troverà quindi, per esempio a contestare ogni multa (segno indelebile di aver fatto qualcosa contro le regole).
Il ribelle si maschera da duro, da persona sicura. Può iniziare a fumare o ad utilizzare sostanze che l’aiutino a reprimere la rabbia che hanno dentro.
I pensieri di disapprovazione si trasformano in patologie come coliche, anoressia, bulimia, cellulite, asma e molte altre.
Per guarire dalla sindrome da disapprovazione è necessario prima di tutto lavorare sull’autostima, in seguito utilizzare affermazioni abbinate alla respirazione che permette di cambiare più facilmente lo schema di pensiero. Altri esercizi utili sono il perdono e le lettere di completamento
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mercoledì 31 dicembre 2008
I dialoghi delle coppie 3
”La casa è sempre in disordine”
E’ domenica, una bella domenica di primavera, quelle giornate in cui il sole inizia ad essere caldo, gli alberi in fiore, il cielo nuovamente azzurro.
Avremmo voglia di uscire, andare in giro a respirare un po’ di aria primaverile ma…. Abbiamo lavorato tutta settimana, i nostri orari sono sempre più lunghi, siamo stanche e la domenica è il giorno delle pulizie della casa. Però oggi proprio non ne abbiamo voglia, anche se sarebbe necessario… C’è la biancheria da stirare, i vetri sono da pulire perché venerdì ha piovuto tutto il giorno… La donna sbuffa cercando di trovare le forze dentro di se per riordinare e dice la frase che può creare un litigio e rovinare definitivamente la domenica.
“La casa è sempre in disordine!”
Cosa capisce veramente l’uomo?
Come detto nel precedente post, l’uomo ha un metodo diverso di traduzione e in risposta a questa frase può capire “E’ tutta colpa tua se la casa è in disordine”, “Sono sempre io che devo fare i mestieri, tu non fai la tua parte, sei pigro e non voglio vivere con te, se non cambi!”
Se l’uomo capisce questo, ovviamente risponderà per le rime sostenendo che anche lui lavora e che fa anche lui qualcosa per la casa, per esempio guadagnare i soldi per pagarla.
Da qui una serie di botta e risposta su chi fa di più e meglio.
“Tu non fai mai questo….”
“E tu invece? Quando hai fatto….l’ultima volta??Mai in 2 anni!”
Eccetera eccetera…
Cosa intende dire veramente la donna?
La donna intende dire “Oggi sono stanca, ho voglia di svagarmi o di riposarmi ma la casa è in disordine. Mi sento frustrata e vorrei riposare. Spero che tu non ti aspetti che io metta in ordine, vorrei che tu capissi come mi sento e che magari mi aiutassi a sistemare”
In questo caso all’uomo sarà più chiara la situazione e avrà modo di poter aiutare a stare meglio la compagna, proponendole di aiutarla o di riposarsi insieme sul divano facendosi le coccole o vedendo un film, intanto la casa può attendere.
Articolo ispirato dal libro “Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere” di John Gray.
Per leggere altri articoli relativi alla relazione clicca qui:
“Le donne e il lavandino”
http://respirando.piuchepuoi.it/131/come-le-donne-scaricano-lo-stress
”L’uomo e la caverna”
http://respirando.piuchepuoi.it/127/luomo-e-la-caverna
”Respirando più amore nella tua vita”
http://respirando.piuchepuoi.it/23/respirando-piu-amore-nella-tua-vita
”Quando è vero amore”
http://respirando.piuchepuoi.it/74/quando-e-vero-amore
“Dopo una bella serata l’uomo non si fa più sentire, perché?” http://respirando.piuchepuoi.it/135/dopo-una-bella-serata-luomo-non-si-fa-piu-sentire-perche/
E’ domenica, una bella domenica di primavera, quelle giornate in cui il sole inizia ad essere caldo, gli alberi in fiore, il cielo nuovamente azzurro.
Avremmo voglia di uscire, andare in giro a respirare un po’ di aria primaverile ma…. Abbiamo lavorato tutta settimana, i nostri orari sono sempre più lunghi, siamo stanche e la domenica è il giorno delle pulizie della casa. Però oggi proprio non ne abbiamo voglia, anche se sarebbe necessario… C’è la biancheria da stirare, i vetri sono da pulire perché venerdì ha piovuto tutto il giorno… La donna sbuffa cercando di trovare le forze dentro di se per riordinare e dice la frase che può creare un litigio e rovinare definitivamente la domenica.
“La casa è sempre in disordine!”
Cosa capisce veramente l’uomo?
Come detto nel precedente post, l’uomo ha un metodo diverso di traduzione e in risposta a questa frase può capire “E’ tutta colpa tua se la casa è in disordine”, “Sono sempre io che devo fare i mestieri, tu non fai la tua parte, sei pigro e non voglio vivere con te, se non cambi!”
Se l’uomo capisce questo, ovviamente risponderà per le rime sostenendo che anche lui lavora e che fa anche lui qualcosa per la casa, per esempio guadagnare i soldi per pagarla.
Da qui una serie di botta e risposta su chi fa di più e meglio.
“Tu non fai mai questo….”
“E tu invece? Quando hai fatto….l’ultima volta??Mai in 2 anni!”
Eccetera eccetera…
Cosa intende dire veramente la donna?
La donna intende dire “Oggi sono stanca, ho voglia di svagarmi o di riposarmi ma la casa è in disordine. Mi sento frustrata e vorrei riposare. Spero che tu non ti aspetti che io metta in ordine, vorrei che tu capissi come mi sento e che magari mi aiutassi a sistemare”
In questo caso all’uomo sarà più chiara la situazione e avrà modo di poter aiutare a stare meglio la compagna, proponendole di aiutarla o di riposarsi insieme sul divano facendosi le coccole o vedendo un film, intanto la casa può attendere.
Articolo ispirato dal libro “Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere” di John Gray.
Per leggere altri articoli relativi alla relazione clicca qui:
“Le donne e il lavandino”
http://respirando.piuchepuoi.it/131/come-le-donne-scaricano-lo-stress
”L’uomo e la caverna”
http://respirando.piuchepuoi.it/127/luomo-e-la-caverna
”Respirando più amore nella tua vita”
http://respirando.piuchepuoi.it/23/respirando-piu-amore-nella-tua-vita
”Quando è vero amore”
http://respirando.piuchepuoi.it/74/quando-e-vero-amore
“Dopo una bella serata l’uomo non si fa più sentire, perché?” http://respirando.piuchepuoi.it/135/dopo-una-bella-serata-luomo-non-si-fa-piu-sentire-perche/
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sabato 13 dicembre 2008
I dialoghi delle coppie 2
”Non usciamo mai”
Quante volte dopo diverse volte che il nostro uomo preferisce stare a casa, sul divano a vedere la partita o dopo un periodo particolarmente teso, una donna dice questa frase?
Cosa capisce veramente l’uomo?
L’uomo viaggia con un linguaggio molto semplice, come un computer. Alla frase “non usciamo mai” capisce esattamente quello che significa la frase e risponderà di conseguenza.
“Ma se siamo usciti giovedì sera!” oppure “Non è vero, sabato siamo andati a cena da mia sorella” o ancora “Usciamo insieme tutte le mattine per andare al lavoro”.
Tecnicamente, l’uomo ha ragione.
La frase infatti non spiega chiaramente quello che la donna desidera esprimere (con più o meno risentimento/rabbia/delusione)
Cosa intende dire veramente la donna?
La donna intende dire che avrebbe voglia di uscire con il proprio partner, di uscire da soli (senza figli, senza amici, senza andare a trovare dei parenti) Intende che vorrebbe uscire per andare a fare una semplice passeggiata per il piacere di stare insieme, magari a braccetto o mano nella mano.
In questo esempio è chiaro che alla frase “Non usciamo mai” l’uomo si senta ripreso, disapprovato accusato di essere pigno, noioso, poco romantico e si chiuda in un silenzio oppure nasca un litigio. Come dice nel suo libro John Gray, il modo migliore e più chiaro per evitare di ferire il partner e di comunicare le proprie esigenze potrebbe essere: “Vorrei che uscissimo e facessimo qualcosa insieme. Ci divertiamo sempre tanto e a me piace stare con te. Che cosa ne dici, ti va di uscire con me, è un po’ che non usciamo insieme”. In questo modo l’uomo non si sente disapprovato, sbagliato, anzi viene sottolineato che è piacevole uscire con lui, lo si valorizza e ovviamente sarà più disponibile ad assecondare la richiesta.
Articolo ispirato dal libro “Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere” di John Gray.
Per leggere altri articoli relativi alla relazione clicca qui:
“Le donne e il lavandino”
http://respirando.piuchepuoi.it/131/come-le-donne-scaricano-lo-stress ”
L’uomo e la caverna”
http://respirando.piuchepuoi.it/127/luomo-e-la-caverna
”Respirando più amore nella tua vita”
http://respirando.piuchepuoi.it/23/respirando-piu-amore-nella-tua-vita
”Quando è vero amore”
http://respirando.piuchepuoi.it/74/quando-e-vero-amore
“Dopo una bella serata l’uomo non si fa più sentire, perché?”
http://respirando.piuchepuoi.it/135/dopo-una-bella-serata-luomo-non-si-fa-piu-sentire-perche/
L’uomo viaggia con un linguaggio molto semplice, come un computer. Alla frase “non usciamo mai” capisce esattamente quello che significa la frase e risponderà di conseguenza.
“Ma se siamo usciti giovedì sera!” oppure “Non è vero, sabato siamo andati a cena da mia sorella” o ancora “Usciamo insieme tutte le mattine per andare al lavoro”.
Tecnicamente, l’uomo ha ragione.
La frase infatti non spiega chiaramente quello che la donna desidera esprimere (con più o meno risentimento/rabbia/delusione)
Cosa intende dire veramente la donna?
La donna intende dire che avrebbe voglia di uscire con il proprio partner, di uscire da soli (senza figli, senza amici, senza andare a trovare dei parenti) Intende che vorrebbe uscire per andare a fare una semplice passeggiata per il piacere di stare insieme, magari a braccetto o mano nella mano.
In questo esempio è chiaro che alla frase “Non usciamo mai” l’uomo si senta ripreso, disapprovato accusato di essere pigno, noioso, poco romantico e si chiuda in un silenzio oppure nasca un litigio. Come dice nel suo libro John Gray, il modo migliore e più chiaro per evitare di ferire il partner e di comunicare le proprie esigenze potrebbe essere: “Vorrei che uscissimo e facessimo qualcosa insieme. Ci divertiamo sempre tanto e a me piace stare con te. Che cosa ne dici, ti va di uscire con me, è un po’ che non usciamo insieme”. In questo modo l’uomo non si sente disapprovato, sbagliato, anzi viene sottolineato che è piacevole uscire con lui, lo si valorizza e ovviamente sarà più disponibile ad assecondare la richiesta.
Articolo ispirato dal libro “Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere” di John Gray.
Per leggere altri articoli relativi alla relazione clicca qui:
“Le donne e il lavandino”
http://respirando.piuchepuoi.it/131/come-le-donne-scaricano-lo-stress ”
L’uomo e la caverna”
http://respirando.piuchepuoi.it/127/luomo-e-la-caverna
”Respirando più amore nella tua vita”
http://respirando.piuchepuoi.it/23/respirando-piu-amore-nella-tua-vita
”Quando è vero amore”
http://respirando.piuchepuoi.it/74/quando-e-vero-amore
“Dopo una bella serata l’uomo non si fa più sentire, perché?”
http://respirando.piuchepuoi.it/135/dopo-una-bella-serata-luomo-non-si-fa-piu-sentire-perche/
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